mercoledì 13 marzo 2013

Che rabbia!


"Quando si scrive, credo che la cosa più importante sia abbandonarsi, lasciarsi andare. Appena si cerca di dimostrare, sedurre, convincere, si resta ai margini di se stessi!"

Lo ha detto MIREILLE D’ALLANCÉ, autrice ed illustratrice, in un'intervista pubblicata dall'editore Babalibri.

In effetti è proprio così: più si cerca di dimostrare, sedurre, convincere e più si resta ai margini di se stessi....e se ci riflettete, questa teoria è applicabile in tutti i campi, da quello sentimentale a quello professionale.

Mireille D'Allancé dimostra, seduce e convince: ma con naturalezza!

Uno dei suoi libri lo potremmo definire un "must" del mondo dell'infanzia.


Penso di averlo letto almeno una decina di volte ed è uno di quei libri che preferiamo non comprare, bensì prendere in prestito in biblioteca per rileggerlo ogni volta come se fosse la prima volta. 

Protagonista è Roberto, un bambino che torna a casa dopo una giornataccia e trova il padre che ci mette il carico, come si suol dire, proponendo una cena poco appetibile!
A Roberto sale una rabbia improvvisa, che cresce in maniera esponenziale, fino a materializzarsi in un grande mostro rosso come il fuoco: chiusi, lui e la rabbia, nella sua cameretta! 
Succede il finimondo....la rabbia comincia a prendere a calci le cose, a rompere tutto ciò che trova davanti a sè fino a che si accanisce contro uno dei giochi preferiti di Roberto ed è li che Roberto si comincia a calmare comprendendo che la rabbia poco risolve, anzi crea forse altri danni maggiori: e piú lui si calma e più il mostro "rabbia" assume dimensioni più piccole fino ad essere riposto in una scatola dallo stesso Roberto, che ritrovata la calma torna dal papà e si mette a mangiare i tanto odiati spinaci.

Devo dire che questo libro lo trovo veramente geniale, complice anche la meravigliosa illustrazione assolutamente fedele all'emozione di cui parla: i piccoli lettori constateranno che non sono gli unici a provare tali emozioni, che spesso la rabbia si manifesta in modo negativo e che si può sempre provare a dominarla.

Non è un libro facile, verrebbe spontaneo spiegarlo, ma sono certa che seppur all'inizio potrebbe non essere compreso, letto piú volte con la giusta enfasi entrerà nel cuore dei bambini che si identificheranno e sdrammatizzeranno tanti loro momenti di rabbia.

2 commenti:

  1. Puo funzionare anche con gli adulti...a volte la rabbia non è poi così importante, poterla rappresentare come in un racconto di fiabe ci aiuterebbe a sdrammatizzare le nostre tensioni quotidiane, capendo quanto sia più importante dedicare tempo e stare bene insieme alle persone a cui vogliamo bene...ai bimbi soprattutto...mi è piaciuto il tuo intervento pippilotta.
    Un abbraccio.
    Sara

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    1. Grazie cara Saretta... è molto di più quello che noi adulti possiamo imparare dal mondo dei bambini, piuttosto che quello che loro possono imparare da noi! Per questo più "cresco" e più mi immergo nel loro mondo...
      Un bacio grande.

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